BCE, aumento dei tassi e nuovo scudo anti-spread.

da | Lug 22, 2022 | Politica economica | 0 commenti

Christine Lagarde, Presidente della BCE.

La riunione del board della Banca Centrale Europea andata in scena ieri è stata caratterizzata da due importanti annunci: l’aumento dei tassi dello 0.50%, che riportano il costo del denaro in Eurozona su territori positivi, e la presentazione del tanto chiacchierato “Scudo anti-spread”, ribattezzato TPI, acronimo di Transmission Protection Instrument.

Ma andiamo con ordine, partiamo dai tassi.

La fine dei tassi zero per l’area euro sarà ricordata anche per la fine di uno degli strumenti particolarmente cari alla moderna teoria monetaria: la forward guidance.

Sì, perché, a differenza di quanto avvenuto sinora, anche la BCE ha deciso di contravvenire a quanto annunciato in precedenza, quando Christine Lagarde aveva lasciato intendere che in luglio l’aumento dei tassi sarebbe stato di soli 25 punti base.

La numero uno dell’Eurotower si è giustificata additando la necessità di flessibilità in questa fase di inflazione persistente, seguendo un po’ le motivazioni addotte da Jerome Powell riguardo la stretta di 75 punti base – fino a quel momento esclusa – operata dalla Fed lo scorso giugno.

In politica monetaria, però, funziona un po’ come nella vita di tutti i giorni, reputazione e credibilità sono alla base di ogni rapporto, nello specifico tra banchiere centrale e mercati, e una volta perse è dura riconquistarle.

Benché si tratti di un trend che si sta via via consolidando, sono tanti gli esempi di banchieri centrali che in questa fase si stanno rimangiando quanto avevano dichiarato soltanto pochi mesi prima, dal Canada alla Corea del Sud, passando per la Nuova Zelanda e Singapore, non è una questione da sottovalutare, dato che una banca centrale poco credibile perde di fatto gran parte del suo potere, ossia quello di influenzare le aspettative del mercato.

Transmission Protection Instrument.

Come detto in apertura, questa riunione del board della BCE verrà ricordata anche per l’introduzione di un nuovo strumento di protezione alla trasmissione della politica monetaria in Eurozona.

Stavolta, quindi, anziché attendere che le cose peggiorino, la massima Istituzione di politica monetaria dell’area euro ha deciso di anticipare i tempi, presentando quello che da tempo, nelle segrete di stanze di Francoforte su Meno, veniva volgarmente definito “Scudo anti-spread”.

In cosa consiste?

IL TPI si configurerà in acquisti di titoli del Tesoro con scadenza residua compresa tra 1 e 10 anni – potrebbero essere presi in considerazione anche titoli del settore privato – non vincolati ex ante, il cui ammontare dipenderà da quanto grave sarà la forbice tra gli spread.

Per valutare ciò la BCE si servirà di 4 criteri:

  • Rispetto del quadro di bilancio dell’UE.
  • Nessun grave squilibrio macroeconomico.
  • Politiche macroeconomiche “sane e sostenibili”.
  • Il rispetto degli impegni presi in ambito Next Generation EU, che in Italia abbiamo ribattezzato PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).

La BCE ha inoltre precisato che gli acquisti verranno interrotti nel caso in cui le tensioni persistenti saranno dovute ai fondamentali del Paese, come a dire che non saranno consentiti comportamenti di azzardo morale – per quanto mi riguarda – un appello diretto ai populisti e sovranisti nostrani che, dopo aver fatto cadere Draghi, hanno già cominciato ad avanzare scellerate promesse elettorali, fatte di pre-pensionamenti e bonus tapparelle.

Questo strumento servirà ad evitare un eventuale rischio contagio di altri Paesi mediterranei con una situazione di finanza pubblica non ottimale, vedi Spagna e Portogallo, non certo per salvare l’Italia dalla sua tragicomica instabilità politica, speriamo che il messaggio sia arrivato a chi di dovere.

Infine, permane la flessibilità riguardo il reinvestimento dei fondi del PEPP (Pandemic Emergency Purchase Programme), lo strumento emergenziale inaugurato dalla BCE per combattere gli effetti della pandemia, e l’OMT (Outright Monetary Transactions), lo strumento, finora mai utilizzato, che Draghi annunciò nel 2012 con il suo famoso “Whatever it takes”.

Hai trovato interessante questo articolo?

Condividilo, lascia un like alla mia pagina Facebook o iscriviti alla newsletter in modo da non perderti le future pubblicazioni, a breve sarà pronta anche la sezione relativa alla mia attività di consulente finanziario, grazie per la lettura!

Jumbo cut della Fed, le prime reazioni da Oriente.

Pan Gongsheng, Governatore di People's Bank of China. L’avevo raccontato sia su queste pagine sia, personalmente, a diversi miei clienti: lo spartiacque per gli emergenti, in particolare gli asiatici, sarebbe stato il primo taglio dei tassi della Federal Reserve. Con...

Fed, via al primo “jumbo cut”.

Jerome Powell, Presidente della Federal Reserve. È stata la settimana della Fed: con il taglio di ben 50 punti base, nel gergo “jumbo cut”, annunciato lo scorso giovedì, Jerome Powell ha dato il via ad una nuova fase per la politica monetaria a stelle e strisce. Il...

Bank of Japan, a sorpresa, un’altra stretta.

Il 2024 sarà un anno da ricordare per Bank of Japan. Dopo fine dell’era dei tassi zero, tornati su territorio positivo (0%-0.1%) lo scorso marzo – non accadeva dal 2016 – e coincisa anche con il primo rialzo – in questo caso bisognava tornare indietro addirittura al...

Svezia, Riksbank taglia i tassi.

Questa settimana Riksbank ha tagliato per la prima volta il livello dei tassi in otto anni, portandoli dal 4 al 3.75%, nel tentativo di dare respiro all’economia svedese, in affanno nell’ultimo periodo. Il generale inasprimento delle politiche monetarie delle maggiori...

Taglio dei tassi, siamo proprio sicuri?

Jerome Powell, Presidente della Federal Reserve. Il 2024 avrebbe dovuto sancire la normalizzazione della politica monetaria mondiale. La rincorsa sfrenata per riportare il tasso di inflazione nei rispettivi livelli target, dopo che per mesi la gran parte degli addetti...

Bank of Japan, fine di un’era.

Kazuo Ueda, Governatore di Bank of Japan. L'ultima riunione del board di Bank of Japan, conclusasi nella prima mattinata italiana e culminata con le dichiarazioni alla stampa del Governatore Kazuo Ueda, sancisce un passaggio storico per la massima autorità di politica...

Share This