L’indomani del voto del Parlamento europeo che dava il via libera alla Brexit, si riuniva il board di Bank of England, l’ultimo a guida Mark Carney, il quale il prossimo 16 marzo concluderà il suo mandato, a succedergli Andrew Bailey.
Con 7 voti contro 2, il board ha deciso di lasciare i tassi inalterati a +0.75%, in attesa di capire quali sviluppi i negoziati sulla Brexit avranno sull’economia del Regno Unito.
Sebbene la netta vittoria di Boris Johnson alle ultime elezioni abbia di fatto rimosso gran parte delle incertezze, le previsioni sul PIL, viste al livello più basso dalla crisi finanziaria (+0,75% per quest’anno, contro l’1,25% ipotizzato in novembre), e quelle sull’inflazione, che dovrebbe raggiungere il target del 2% entro la fine del 2021 solo se l’attuale livello dei tassi sarà ridotto di un quarto di punto nel corso nel prossimo anno, lasciano presagire che un allentamento monetario possa essere dietro l’angolo.
Tali previsioni, ha inoltre precisato Carney, sono legate al raggiungimento di un nuovo accordo di libero scambio con l’UE entro la fine dell’anno.
L’impressione, al momento, è che Bank of England attenderà di capire se Johnson darà seguito alle promesse elettorali in termini di politiche fiscali espansive – ipotesi, questa, non inclusa nelle stime attuali – prima di pensare ad un allentamento, tenendosi comunque sempre pronta ad agire anche all’eventualità che i colloqui con le istituzioni europee subiscano un qualche intoppo.
Insomma, le prossime mosse di Bank of England passano dalla piega che i negoziati su Brexit tra Regno Unito e Unione Europea prenderà…
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